Espacios de ensayo, Madrid

L’idea proposta è conseguente al luogo, un “non edificio” costituito solo da un recinto, una copertura metallica e una serie di alti gradoni in cemento che seguono il declivio naturale ed al tema, spazi di prova e ricerca di danza, musica e teatro per giovani performers: un intervento, quindi, leggero e adattivo per una comunità di nomadi culturali.

Gli spazi sono interpretati come elementi mobili, modulari e riconfigurabili collocati sui grandi piani del padiglione: “cajas” tecnologiche che rispondono al programma funzionale del bando, ma che possono variare nel tempo seguendo le necessità delle arti performative. La disposizione dei moduli è strutturata da due assi: la diagonale degli spazi di socializzazione, ossatura portante del sistema su cui confluiscono gli accessi ai moduli ed il percorso attrezzato di servizio.

Luogo dedicato alle attività espositive e di relazione, la grande Diagonale attraversa il padiglione nella sua interezza permettendo un’ampia lettura trasversale dell’articolato paesaggio delle “cajas”. Attraverso i suoi spazi vengono connessi anche funzionalmente il parco pubblico della “Casa de Campo” e l’area fieristica, popolari luoghi di svago. Da lontano, la copertura leggera e semitrasparente in vetro strutturale e maglia metallica lascia intravedere l’articolata volumetria dei moduli a tetto verde, stemperando nel declivio alberato il grande volume del padiglione.